Si visita il borgo con Lu Nuracu, il Museo della diga, il lago del Liscia
Geograficamente al centro dell’omonima zona del nord est Sardegna, Sant’Antonio di Gallura è un paese relativamente giovane, sorto agli inizi del novecento a partire da una comunità rurale riunitasi attorno alla neonata parrocchia di Sant’Antonio Abate.
Il paese conta circa 1500 residenti, cui si aggiungono gli abitanti della frazione di Priatu e delle borgate del territorio circostante, come San Giacomo, San Santino, Suldarana e La Crucitta. Alcuni di questi sono sede di popolari feste campestri, una delle tradizioni maggiormente sentite in questa parte della Sardegna.
Il territorio si estende tra i comuni di Calangianus, Luras, Arzachena, Luogosanto. Per la sua posizione, a metà strada tra il mare della Costa Smeralda e i monti di Tempio Pausania, Sant’Antonio di Gallura è punto strategico per la visita al territorio gallurese, grazie anche all’ampia e qualitativa offerta ricettiva tra hotel e B&b. Anche in ambito di ristorazione Sant’Antonio di Gallura è meta di eccellenza, con alcuni suoi locali tra i più affermati e qualificati della Sardegna.
Nonostante non siano attualmente visibili segni tangibili, studi e ritrovamenti hanno confermato la tesi secondo cui l’odierno abitato sorge sul luogo anticamente occupato dal villaggio di Villa de Castro, così denominato in alcuni documenti risalenti al 1300. Lo stesso punto panoramico di Lu Naracu, deve probabilmente il suo nome alla presenza in antichità di un nuraghe di cui si sono tuttavia perse le tracce.
Il territorio di Sant’Antonio di Gallura offre una natura rigogliosa ed un alternarsi di boschi di lecci e sughereti, colline e vallate ricoperte da macchia mediterranea in cui la cultura degli stazzi è ancora presente e considerata come elemento distintivo e fondante degli usi e costumi del posto, dalla cucina alle coltivazioni ed all’allevamento.
Sant’Antonio di Gallura è bagnata da una delle due sponde del Lago del Liscia, luogo di forte attrazione turistica per il fascino di un ambiente naturale intatto, ma anche per gli amanti della canoa che trovano si queste acque l’habitat ideale per vivere giornate di sport nella massima serenità. Questa diga artificiale – come sono tutti i laghi della Sardegna, tranne il Baratz che è l’unico lago naturale e che si stende nella Nurra – è stata realizzata negli anni sessanta a seguito dello sbarramento del fiume omonimo ed ancora oggi rappresenta la primaria fonte di approvvigionamento idrico della zona.
Piacevoli passeggiate ed escursioni si sviluppano attorno al lago, con alcuni sentieri che la natura e i trekker hanno voluto creare, che verranno resi più fruibili ed implementati ad altri attraverso un progetto di riqualificazione della sentieristica.
A partire da maggio il lago del Liscia si può visitare a bordo di un battello che lo attraversa e collega le sponde degli altri Comuni, per un’esperienza di forte suggestione, a diretto contatto con la natura che lo circonda.
Belvedere di Lu Nuracu
Il Belvedere di Lu Naracu (il nuraghe, in gallurese) è il punto più alto del paese. Dall’alto il panorama si estende su tutta la Gallura: oltre che sulle colline vicine e su Lago del Liscia, la vista spazia dal Limbara ed i vicini paesi di Luras e Calangianus, fino al mare sul versante di Arzachena e Palau. Nelle giornate più limpide è chiaramente visibile la Corsica, con le sue vette spesso innevate.
Il Belvedere di Lu Nuracu è anche teatro degli eventi in programma per la stagione santantonese che, ogni anno, prevede appuntamenti di musica dal vivo, di teatro, culturali e tradizionali. Tra questi anche il Time in Jazz, evento clou dell’estate gallurese, nato nel 1988, voluto, creato e diretto da Paolo Fresu.
Casa Museo della diga del Liscia e delle dighe della Sardegna
Il centro di documentazione e info point turistico-territoriale è un complesso di natura museale che funge anche da centro di informazione turistica. Qui sono esposti, in un percorso ideale, documenti, racconti e manufatti riconducibili alle lavorazioni effettuate per la costruzione, la gestione e la manutenzione di questa e di altre dighe, (attrezzature, arredi, progetti, studi).
Attraverso strumenti multimediali viene presentata la vita della diga, con simulazioni che testimoniano l’importanza e la grandiosità della sua realizzazione, indicando le trasformazioni avvenute nel territorio e l’apporto economico e sociale che ha portato.
Unitamente alla parte “museale/espositiva” funzione un Infopoint turistico, importante non solo per promuovere e servire il turista e il viaggiatore alla scoperta del territorio santantonese, ma anche per offrire assistenza e prima accoglienza, poichè porta d”accesso dalla Costa Smeralda all’entroterra gallurese. Il centro di documentazione della diga del Liscia e dighe della Sardegna è l’unico presente in Sardegna, nonostante la presenza di 57 dighe su tutto il territorio isolano.
Questa interessante tappa rappresenta un punto di arrivo e di ripartenza lungo un itinerario turistico tematico che, partendo dalla diga del Liscia, si snoda nelle strade del borgo di Sant’Antonio di Gallura, per entrare a contatto con una comunità fortemente legata alle tradizioni locali dove l’ospitalità e l’accoglienza sono ancora valori autentici e praticati.
Lago del Liscia
Costruita tra il 1958 ed il 1962, la diga del Liscia sbarra il fiume omonimo formando il bacino artificiale più importante della Gallura. Il lago si trova nel territorio di due comuni: Sant’Antonio di Gallura e Luras, che ne curano gli accessi e la valorizzazione.
Sul versante di Sant’Antonio, si può costeggiare il lago a bordo del Trenino Verde, percorrendo la linea Tempio Pausania – Palau. Da alcuni anni è possibile attraversare il lago bordo di un battello a pale, gemello di quello già utilizzato nel sud Sardegna per la navigazione del Flumendosa.
Itinerario delle chiese campestri
A poca distanza dall’abitato di Sant’Antonio sorgono numerose chiese campestri, disegnando un interessante itinerario della fede. Percorrendo la strada che porta ad Arzachena, seguendo strade secondarie si incontrano, nell’ordine, le chiese campestri di La Crucitta, San Santino e San Giacomo.
Queste ultime due chiese sono particolarmente suggestive sia per il contesto naturale in cui sorgono, sia per l’ottimo stato di conservazione, specchio di una Gallura autentica e spesso poco conosciuta.