Visit Aggius

Aggius Luoghi

Visita al borgo di Aggius

Si trova sul versante sud del Monte della Croce ed è dominato dai rilievi granitici dei monti di Aggius, noti anche con il nome di “Resegone sardo”, immediatamente riconoscibile dall’orizzonte per la loro cresta seghettata. Il suo centro storico è tra i più caratteristici della Gallura, fatto di case in pietra che incombono sulle stradine strette che corrono, in un variegato e dolce saliscendi, per tutto il paese. 

ottimo punto di partenza per raggiungere la Piana dei Grandi Massi, nota come Valle della Luna, un luogo affascinante che merita una visita, meglio se guidata per cogliere tutti gli aspetti più particolari e curiosi di questi incantevoli luoghi. 

Aggius è una tappa immancabile nella visita alla Gallura, si visita in ogni periodo dell’anno perchè è capace di stupire sempre, nella stagione più fredda quando l’atmosfera si fa rarefatta e disegna il borgo di un’incantevole fascino, in primavera e in estate quando l’aria e la temperatura è sempre piacevole grazie alla sua elevata posizione e alle cime dei monti che la circondano.

Aggius - centro storico

Il borgo di Aggius

Un paese, un borgo, è innanzitutto la propria storia, le proprie tradizioni, la propria gente. Se arrivando ad Aggius, il paesaggio vi avrà affascinato, fermarsi significherà andare alla scoperta di storie e leggende, di tradizioni ancora vive e originali, di gente cordiale ed ospitale, sempre disponibile a fermarsi per fare quattro chiacchiere.

Situato a 514 metri sul livello del mare, Aggius è un tipico paese della Gallura, subregione storica e geografica della Sardegna. Il suo abitato sorge ai piedi della seghettata cresta montuosa detta “Monti di Aggius”, che comprende le punte: “Monti di Mezu” (mt.782), “Monti Sotza” (mt. 778), “Monti Polcu” (mt. 675), “Monti di la Cruzi” (mt. 667), “Monti Pinna” (mt. 680) e “Monti Fraili” (mt. 645).

Il panorama che si può ammirare dalle alture del suo territorio, si estende dall’Asinara sino all’arcipelago della Maddalena e alla Costa Smeralda. In giornate limpide si possono ammirare le ventilate Bocche di Bonifacio e la vicina Corsica con le riconoscibili falesie di Capo Pertusato, mentre nel periodo invernale e primaverile si ergono nitide le alte cime innevate.

L’agro di Aggius si presenta come un equilibrato alternarsi di rocce granitiche, boschi secolari di lecci, di sugheremacchia mediterranea, pascoli e vigneti, ai quali il mutare delle stagioni conferisce aspetti e colorazioni variegate.

Da circa una decina di anni il turismo sta diventando un comparto molto rilevante nell’economia locale. Nel 2005 il paese è stato insignito, dal Touring Club Italiano, della Bandiera Arancione, un marchio di qualità turistico-ambientale conferito ai piccoli comuni dell’entroterra italiano che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. Dal 2011 fa parte dell’Associazione Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia.

Nel territorio di Aggius visita la Piana dei Grandi Massi, nota come Valle della Luna, è un luogo affascinante e, per alcuni aspetti, misterioso, dove il granito si esprime nelle sue forme più strane e bizzarre.

Cenni storici

Le origini del borgo risalgono all’epoca preistorica, come dimostrano le tracce ancora presenti in tutta l’area circostante il centro abitato. Antica e importante “villa” della Curatoria di Gemini, il suo territorio vastissimo includeva anche i comuni di Trinita’ d’Agultu, Badesi e Viddalba, fino alla recente acquisizione della loro autonomia comunale.

Terminato il periodo Giudicale, Aggius fu conteso dalla famiglia Doria, dagli Arborensi e infine dalla Repubblica Marinara di Pisa che esercitò il controllo sull’intera area, sino all’arrivo della dominazione prima Aragonese e poi Spagnola.

Fu proprio la presenza spagnola a influenzare dialetti, tradizioni, usi e costumi locali in modo estremamente marcato. Questo dominio durò circa 400 anni fino a quando nel 1720 Aggius passò sotto il dominio dei Savoia.
Aggius viene ricordato nella prima metà del Seicento come centro di falsari. La “zecca” si sarebbe trovata su uno dei suoi monti, che per questo fu chiamato Fraili (fucina del fabbro).

Per tutto l’Ottocento la popolazione venne dilaniata da numerose faide familiari, la più famosa fu quella tra i Vasa e i Mamìa, dalla quale Enrico Costa si ispirò per il romanzo ‘Il Muto di Gallura”. Pochi conoscono il curioso fatto avvenuto nel 1848, quando Aggius divenne “Repubblica” per quarantotto ore, investita da quel movimento che in Europa prese il nome di “primavera dei popoli”.

Il panorama che si può ammirare dalle alture del suo territorio, si estende dall’Asinara sino all’arcipelago della Maddalena e alla Costa Smeralda. In giornate limpide si possono ammirare le ventilate Bocche di Bonifacio e la vicina Corsica con le riconoscibili falesie di Capo Pertusato, mentre nel periodo invernale e primaverile si ergono nitide le alte cime innevate.

Aggius antica
Aggius antica
Aggius antica

Visit Aggius

Lascia un commento