Le Conche di Pulchiana

Le Conche di Pulchiana” consistono in un percorso della durata di un\’ora circa dove si va alla scoperta dei tafoni millenari che hanno scritto la storia di questi luoghi. Una visita che si sviluppa su diversi percorsi, da quello semplice e accessibile a tutti, ad altri che si differenziano per gradi di difficoltà, tutti pensati per entrare a diretto contatto con la storia antica di questi luoghi, con vicende antiche e popoli lontani nel tempo. Un ideale itinerario per conoscere l’origine delle conche, cosa hanno rappresentato, come sono state usate nel corso dei secoli dalle popolazioni che abitavano in questo incantevole scorcio di Gallura selvaggia, che cosa rappresentano oggi in ambito sportivo, naturalistico ed ambientale.

Oltre alle conche prettamente naturali, il tour  prevede la visita della Conca Fraicata, un curioso edificio, unico nel suo genere, che coniuga ambiente, storia e fantasia, tale da essere ribattezzata dai bambini “La casa dei Puffi”  per la sua particolare forma.

La visita organizzata parte dai piedi del monte Pulchiana, nei pressi della Conca Fraicata.
info cell. +39 347.4826263
giuderix@yahoo.it

Le conche hanno avuto un ruolo centrale nello sviluppo della civiltà nella Gallura centrale, in quanto si prestavano a molteplici usi già a partire dalle popolazioni nuragiche (i primi insediamenti in Sardegna sono datati a partire dal 10.000 A.C.).
Le conche venivano usate come rifugio, come luogo per accudire gli animali e anche come riparo per le vivande. Storie più recenti raccontano anche di una famiglia che concepì una conca come casa, con evidenti segni ancora visibili sulle pareti.

Anche secoli dopo la fine della civiltà nuragica, la zona si mantenne viva, sino a quando, nel 1600 circa, un\’epidemia di peste decimò tutti gli abitanti che vennero, successivamente, sostituiti dai popoli corsi che si insediarono anni dopo, quando dalla Corsica viaggiarono verso la Gallura. Il XIX secolo fu uno dei più turbolenti, in quanto gli omicidi e le faide tra famiglie erano comunissimi: spesso, infatti, anche un semplice furto di pecore poteva essere pagato con la vita, e ciò innescava una reazione a catena tra i familiari delle rispettive vittime che entravano in un vortice di vendetta che poteva durare anni. A questo si aggiunse il fenomeno del banditismo che durò sino alla metà del 1900, con numerosissimi latitanti che trovavano qui, in queste conche, il perfetto nascondiglio, grazie alla forma delle rocce e ai cunicoli in esse presenti che li trasformavano in un labirinto invisibile, ideale per sfuggire alla legge. Le case circostanti, inoltre, erano spesso abitate da chi dava loro conforto e aiuto, in una sorta di complicità e solidarietà. La storia del banditismo sardo è un altro affascinante capitolo di questa leggendaria, unica e straordinaria terra. 

 

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