Chiese campestri ad Oschiri

Chiese campestri ad Oschiri

NOSTRA SIGNORA DI CASTRO

Se un regista cinematografico dovesse cercare in questa provincia una location per una scena di sicuro effetto storico e mistico, questo è certamente il luogo adatto.
Realizzata dalle stesse maestranze specializzate che operarono nella grandiosa basilica di Ardara, venne consacrata tra il 1164 ed il 1174, quale cattedrale della Diocesi di Castro, centro medievale capoluogo di Curatoria. E’ certamente tra gli edifici romanici campestri più caratteristici, costituita da cantoni ben lavorati di media pezzatura in trachite rossa; una scalinata porta all’ingresso principale, sormontato da una lunetta di scarico; sulla facciata, che è caratterizzata da una serie di archetti pensili, s’imposta il grande campanile a vela con doppia luce arcuata. Anche le pareti laterali, sulle quali si aprono strette monofore, sono impreziosite da archetti. Dal fianco nord si accede all’ingresso laterale, protetto da un porticato che nonostante sia stato aggiunto successivamente, ben si integra alla struttura originaria.
L’unica e piccola aula termina con l’abside ed è coperta da un soffitto in legname sostenuto da capriate. Tra gli arredi, possiamo ammirare l’altare ligneo realizzato tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento; mirabilmente restaurato di recente, si compone di quattro riquadri raffiguranti immagini di Santi e della Vergine, la cui preziosa statua trova posto all’interno di una nicchia.
Le cumbessias, realizzate in epoca più tarda per assicurare alloggio ai novenanti, ospitano attualmente alcuni spazi espositivi con la descrizione del monumento e la mostra permanente dei tantissimi gioielli ex voto donati dai fedeli.

NATIVITA’ DI MARIA

Conosciuta come Nostra Signora di Otti od Othi, è stata la chiesa parrocchiale del villaggio di Otti, facente parte della Curatoria del Monteacuto e della Diocesi di Castro, spopolatosi entro la fine del Cinquecento. All’insediamento doveva appartenere anche la vicina chiesetta di San Michele, recentemente restaurata.
La piccola e pregevole costruzione, composta in cantoni trachitici di media pezzatura, di cromatura rossa, grigia e persino verde, venne edificata nella seconda metà del XII secolo dagli abili artigiani che operavano nelle fabbriche romaniche del territorio.
La particolarità che salta subito all’occhio è la facciata priva d’ingresso; su questa il solo campanile a vela, non originario, che ha sostituito l’antico, più imponente e distrutto da un fulmine. L’unico accesso si trova sul versante meridionale, una porticina affiancata da due monofore centinate; altra finestrella si apre nel lato opposto, mentre sul retro, l’abside semicircolare presenta una luce centrale. L’interno è stato snaturato da un moderno e poco accorto restauro che ha intonacato le pareti. La copertura è stata rifatta riproponendo la vecchia travatura sostenuta da capriate in legno, e la disadorna aula ospita un simulacro moderno che raffigura la Vergine, in sostituzione dell’antico, perduto da tempo immemorabile.
All’esterno, un preciso ed esaustivo pannello, collocato non proprio in felice posizione, aiuta il visitatore ad inquadrare il contesto storico e geografico in cui si trovava il monumento all’atto della sua realizzazione

altre chiese ad Oschiri

SAN MICHELE ARCANGELO

SANTO STEFANO

SAN LEONARDO

SANTA BARBARA

SAN GIOVANNI DI BALASCIA

SAN SIMONE DI CASTRO

SANT’ELIA

Oschiri

NOSTRA SIGNORA DI CASTRO

La festa
La sera del lunedì dell’Angelo, una colorata e partecipata processione, conduce la statua in parrocchia per la celebrazione della novena. Il sabato seguente il veneratissimo simulacro è riportato al santuario, per la celebrazione del giorno solenne, che avviene l’indomani

Come si raggiunge
Distante 4 km da Oschiri, ci si arriva tramite una strada interna. E’ segnalata inoltre al km 39 della Statale 597, Sassari – Olbia

NATIVITA’ DI MARIA

La festa
L’ultima domenica di maggio

Come si raggiunge
E’ a circa 3 km da Oschiri, seguendo le apposite segnalazioni che si trovano lungo la strada vecchia per Berchidda

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